giovedì 16 gennaio 2014

La corsa per gli Oscar

Inizio con un film che in questi giorni è stato al centro dell'attenzione grazie ad un Golden Globes per miglior film straniero ed una nomination agli Oscar: "La Grande Bellezza" di Paolo Sorrentino.
Ho visto questo film già ben due volte e non posso che dire che è un film meraviglioso a partire dalla fotografia: gli squarci che "La Grande Bellezza" da di Roma sono mozzafiato e risaltano al massimo la bellezza e il fascino di questa nostra città.
Protagonista di questo film è Jep Gambardella, un giornalista che ha fatto la propria fama e fortuna con un solo libro scritto in gioventù, interpretato da un bravissimo Toni Servillo.

«Quando sono arrivato a Roma, a 26 anni, sono precipitato abbastanza presto, quasi senza rendermene conto, in quello che potrebbe essere definito "il vortice della mondanità". Ma Io non volevo essere semplicemente un mondano. Volevo diventare il re dei mondani. Io non volevo solo partecipare alle feste. Volevo avere il potere di farle fallire.»

Jep sprofonda nel circolo vizioso della mondanità di Roma ma anche dei nostri tempi: un lusso e uno sfarzo che arrivano ad un eccesso tale da diventare squallido e triste come il volto in primo piano di Jep in una delle prime scene del film che tra la musica e il caos della festa per il suo sessantacinquesimo compleanno è assente e stona con tutto il resto.
Non solo il volto nella prima scena ma  Jep stesso stona con il mondo in cui vive perché è "destinato alla sensibilità" e quindi ad andare al di là di tutto quello che è apparenza.
E così il film si alterna tra feste che ricordano vagamente la scena della cena di Trimalcione rappresentata da Fellini tratta dal Satyricon di Petronio, popolate da personaggi che vivono solo di superficiali apparenze e mondani interessi, ed immagini che ti colpiscono nel profondo non solo per la fotografia ma anche per la loro particolare simbologia.

Il significato de "La Grande Bellezza" non può esser appreso subito e la simbologia nascosta dietro ogni immagine non è facile da svelarsi alla prima visione del film: cosa è la grande bellezza?
E' forse tutto quello che si trova sedimentato sotto il chiacchiericcio, le vere emozioni, le vere paure che vanno al di là della superficialità con cui ci approcciamo alla vita?
Paolo Sorrentino con questo film chiede cosa è per noi la grande bellezza e dove è nascosta; noi tutti come Jep la cerchiamo "nascosta sotto il bla bla bla" per trovare l'ispirazione, per rinascere per vivere veramente e dare un senso a quello che stiamo facendo.

Con motivi che ricordano vagamente una Dolce Vita di Fellini, Sorrentino ci ha regalato un ritratto molto realistico della civiltà d'oggi, un vero e proprio capolavoro che spero proprio di veder vincere l'Oscar quest'anno.


 

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