venerdì 23 maggio 2014

Questione di tempo

Al mondo esistono due categorie di persone: quelle che rincorrono il tempo e quelle che invece cercano tempo.
Anche se la differenza tra queste due tipologie di persone sembra minima, basta solo fermarsi a ragionare un po' sulla vita di ogni giorno: ad esempio, alcune persone entrano in un bar urlando al barista "un espresso!" e se ne corrono via con la camicia tutta macchiata dal caffè, che per la furia si sono versati addosso, c'è poi chi invece entra nel bar e chiede " un caffè macchiato in tazza grande, grazie" e già perde più tempo del primo solo a pronunciare l'intera frase.C'è chi il tempo lo rincorre e chi semplicemente lo cerca, poi c'è Tim che è in possesso di un potere unico.Tim all'età di ventuno anni scopre che i figli maschi della sua famiglia sono in possesso di un potere straordinario: a loro basta star da soli in un luogo piccolo e scuro, come un armadio, pensare ardentemente ad un particolare momento della loro vita ed ecco che tornano indietro nel tempo, a quel momento.Tim può modificare il suo passato e ritornare nel presente tutte le volte che vuole: decide di sfruttare questa incredibile capacità non per far soldi, né per aver successo ma per trovare l'amore. 
Tutto sembra filar liscio quando Tim una sera per caso incontra Mary, ma la loro storia d'amore sarà rimessa in discussione da un piccolo errore nel passaggio temporale.


Una commedia romantica, raffinata e dall'humor inglese: si vede bene che il marchio di fabbrica è dello sceneggiatore e regista Richard Curtis, autore delle più celebri commedie e storie d'amore britanniche: come non ricordarsi infatti Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill e Il diario di Bridget Jones?
Tuttavia l'impronta che ha questa commedia è totalmente diversa dalle precedenti: la componente fantasiosa, forse anche poco originale, del viaggio nel tempo ha reso rischiosa la riuscita di questa pellicola.
Nonostante tutto l'abbinamento vincente è stato quello della sorpresa narrativa che abbiamo all'inizio del film, pregna del classico humor inglese che ricorda quello di Mr. Bean o di Bridget Jones, con i luoghi convenzionali della classica romantic comedy.


 "e così mi ha svelato la sua ricetta segreta della felicità. La prima parte del programma era continuare a fare la mia solita vita, vivendo giorno per giorno, come fanno tutti... Ma poi c'è la seconda parte del programma di papà.
 Mi ha detto di vivere due volte lo stesso giorno senza cambiare quasi niente. La prima volta con tutte le tensioni e ansie che ci impediscono di vedere quanto sia bello il mondo e la seconda volta VEDENDOLO"

Un film che fa riflettere sulle piccole scelte di ogni giorno, che a volte si riveleranno essere fondamentali: una sorta di slining doors che la vita ci propone con semplici ed importanti decisioni che determineranno il nostro destino.
Sarebbe bello potersi chiudere dentro un armadio e a pugni stretti tornare a riscrivere una parte del nostro passato, ma anche Tim stesso alla fine del film rinuncerà a questo privilegio assaporando ogni istante come se fosse l'ultimo e vivendo la sua storia d'amore con Mary come se fosse eterna.
Il vero segreto della felicità è forse quello di vivere senza aspettative prendendo quello che la vita ci regala giorno per giorno: ed è così che un bacio prima di andar a lavoro, il sorriso di vostro figlio quando vi vede tornar a casa a fine giornata, la lettura di un buon libro prima di addormentarsi diventano piccoli momenti unici capaci di far dimenticare, anche se per poco, i problemi di ogni giorno, senza sentir il bisogno di riscrivere tutto da capo.