In Italia credo non salterebbe mai in mente a nessuno di fermare un cinese per strada per chiedere di fare una foto assieme, a meno che non si tratti di Jackie Chan; in Cina invece, specialmente nelle zone meno turistiche, chi non ha gli occhi a mandorla viene spesso visto e trattato come una celebrità.
Non sto a citare le migliaia di volte che mi sono ritrovata a scattare selfie con perfetti estranei che impacciati mi si avvicinavano tenendo sempre lo sguardo basso per chiedermi di fare una foto con loro.
Non so se sono già andata a finire in qualche album di famiglia o sono diventata una carta da parati di cattivo gusto in qualche appartamento di Lanzhou al trentaquattresimo piano, ma non mi so spiegare come mai noi occidentali siamo così affascinanti qua.
Fino ad ora ho vissuto situazioni che sembrano uscite fuori da una qualche commedia strampalata, come quando stavo tranquillamente andando alla stazione dei treni per comprare dei biglietti insieme agli altri miei tre compagni di avventure della Lanzhou Daxue, e mi sono ritrovata assieme alla mia allegra compagnia all'inaugurazione di una fabbrica di 白酒 (baijiu), il tipico liquore cinese che è capace di disintegrarti le tonsille al primo sorso.
Quella sera non era tanto importante la promozione della nuova fabbrica quanto invece la nostra presenza all'inaugurazione: brindisi e foto, foto mentre facevamo il brindisi, foto e poi altri brindisi e ci hanno pure costretto a cantare al Karaoke una canzone, ed abbiamo riscosso un gran successo nel mugolare " Can You Feel The Love Tonight" mentre Elton John immagino si stesse piegando dal dolore allo stomaco dall'altro capo del mondo.
Non solo abbiamo banchettato e brindato gratis, ma abbiamo anche ricevuto un' offerta di lavoro come insegnanti di inglese in una scuola.
Una cosa molto normale da quando sono arrivata qua in Cina, essere invitati a cena e ricevere offerte di lavoro intendo: tutti i miei datori di lavoro mi hanno minino offerto due pasti, e di proposte qua ne ho ricevute già sei. Mi hanno chiesto di diventare modella, molti di insegnare inglese o addirittura italiano, ed ho pure girato uno spot pubblicitario per promuovere un apparecchio che calcola con dei raggi infrarossi le calorie dei cibi (vi giuro che non mi sto inventando nulla, vi avevo avvertiti che fino ad ora gli avvenimenti sembrano usciti fuori dal copione cinematografico di una commedia).
Attualmente ho accettato di lavorare part-time per un asilo nido: io e Niccolò, l'altro compagno di avventure Italiano, ci presentiamo ogni weekend all'asilo per giocare con i bambini e parlare con i genitori che incuriositi ci chiedono da quale parte lontana del mondo proveniamo. Ed è così che la scorsa domenica, dopo poche ore di sonno e qualche birra di troppo del sabato sera, ci siamo ritrovati ad insegnare come si gioca a "giro giro tondo" a degli impacciati genitori cinesi.
Avere due ragazzi occidentali ha praticamente raddoppiato nel giro di una settimana il numero dei bambini: siamo una trovata pubblicitaria, un'attrazione, come dei panda in uno zoo.
L'esperienza all'asilo è molto bella, non ho un gran che da fare, il mio unico compito è quello di stare con i bambini, e vederli sorridere mi riempie di gioia il cuore. Devi guadagnarti la loro confidenza, all'inizio ne ho fatti piangere almeno tre o quattro solo facendo loro "ciao ciao" con la mano, stanno imparando a conoscermi e vi giuro che non c'è felicità più grande di quella di vederli ridere mentre giocano con me con un semplice palloncino.
Ogni weekend a fine mattinata lavorativa siamo "costretti" a farci offrire il pranzo da qualcuno: ho una paura matta di ingrassare, non so proprio come dire di no ad una persona che amorevolmente mi offre cibo in segno di rispetto e gratitudine ed è ansiosa di sapere se mi piace o meno quel che mangia quotidianamente.
Riempiono piatti e bicchieri a non finire ed ho conosciuto persone di una gentilezza assurda: pochi giorni fa una ragazza che lavora all'asilo ha preso 3 autobus diversi e fatto un ora e mezzo di viaggio solo per venire fino alla mia università a portarmi del cibo che lei stessa aveva cucinato a casa. Avere per amica una ragazza occidentale fa moda, tutti ci vogliono ma ci sono anche alcuni che ci temono. Molti scappano non appena provi a cercare approccio per chiedere che autobus prendere, altri mi guardano intimoriti ed iniziano a fare una risata nervosa sotto i baffi, ma l'esperienza più strana l'ho avuta ieri quando una ragazza appena uscita dal bagno vedendomi ha lanciato un urlo terrorizzata ed è corsa via.
Non avere gli occhi a mandorla ma i capelli chiari e gli occhi verdi è strano: sono esotica e spicco come un puntino bianco tra mille neri.
Non osate mai dire ad un cinese che per voi sono tutti uguali, perché anche noi occidentali per loro siamo praticamente identici, ma speciali.
Non sto a citare le migliaia di volte che mi sono ritrovata a scattare selfie con perfetti estranei che impacciati mi si avvicinavano tenendo sempre lo sguardo basso per chiedermi di fare una foto con loro.
Non so se sono già andata a finire in qualche album di famiglia o sono diventata una carta da parati di cattivo gusto in qualche appartamento di Lanzhou al trentaquattresimo piano, ma non mi so spiegare come mai noi occidentali siamo così affascinanti qua.
Fino ad ora ho vissuto situazioni che sembrano uscite fuori da una qualche commedia strampalata, come quando stavo tranquillamente andando alla stazione dei treni per comprare dei biglietti insieme agli altri miei tre compagni di avventure della Lanzhou Daxue, e mi sono ritrovata assieme alla mia allegra compagnia all'inaugurazione di una fabbrica di 白酒 (baijiu), il tipico liquore cinese che è capace di disintegrarti le tonsille al primo sorso.
Quella sera non era tanto importante la promozione della nuova fabbrica quanto invece la nostra presenza all'inaugurazione: brindisi e foto, foto mentre facevamo il brindisi, foto e poi altri brindisi e ci hanno pure costretto a cantare al Karaoke una canzone, ed abbiamo riscosso un gran successo nel mugolare " Can You Feel The Love Tonight" mentre Elton John immagino si stesse piegando dal dolore allo stomaco dall'altro capo del mondo.
Non solo abbiamo banchettato e brindato gratis, ma abbiamo anche ricevuto un' offerta di lavoro come insegnanti di inglese in una scuola.
Una cosa molto normale da quando sono arrivata qua in Cina, essere invitati a cena e ricevere offerte di lavoro intendo: tutti i miei datori di lavoro mi hanno minino offerto due pasti, e di proposte qua ne ho ricevute già sei. Mi hanno chiesto di diventare modella, molti di insegnare inglese o addirittura italiano, ed ho pure girato uno spot pubblicitario per promuovere un apparecchio che calcola con dei raggi infrarossi le calorie dei cibi (vi giuro che non mi sto inventando nulla, vi avevo avvertiti che fino ad ora gli avvenimenti sembrano usciti fuori dal copione cinematografico di una commedia).
Attualmente ho accettato di lavorare part-time per un asilo nido: io e Niccolò, l'altro compagno di avventure Italiano, ci presentiamo ogni weekend all'asilo per giocare con i bambini e parlare con i genitori che incuriositi ci chiedono da quale parte lontana del mondo proveniamo. Ed è così che la scorsa domenica, dopo poche ore di sonno e qualche birra di troppo del sabato sera, ci siamo ritrovati ad insegnare come si gioca a "giro giro tondo" a degli impacciati genitori cinesi.
Avere due ragazzi occidentali ha praticamente raddoppiato nel giro di una settimana il numero dei bambini: siamo una trovata pubblicitaria, un'attrazione, come dei panda in uno zoo.
L'esperienza all'asilo è molto bella, non ho un gran che da fare, il mio unico compito è quello di stare con i bambini, e vederli sorridere mi riempie di gioia il cuore. Devi guadagnarti la loro confidenza, all'inizio ne ho fatti piangere almeno tre o quattro solo facendo loro "ciao ciao" con la mano, stanno imparando a conoscermi e vi giuro che non c'è felicità più grande di quella di vederli ridere mentre giocano con me con un semplice palloncino.
Ogni weekend a fine mattinata lavorativa siamo "costretti" a farci offrire il pranzo da qualcuno: ho una paura matta di ingrassare, non so proprio come dire di no ad una persona che amorevolmente mi offre cibo in segno di rispetto e gratitudine ed è ansiosa di sapere se mi piace o meno quel che mangia quotidianamente.
Riempiono piatti e bicchieri a non finire ed ho conosciuto persone di una gentilezza assurda: pochi giorni fa una ragazza che lavora all'asilo ha preso 3 autobus diversi e fatto un ora e mezzo di viaggio solo per venire fino alla mia università a portarmi del cibo che lei stessa aveva cucinato a casa. Avere per amica una ragazza occidentale fa moda, tutti ci vogliono ma ci sono anche alcuni che ci temono. Molti scappano non appena provi a cercare approccio per chiedere che autobus prendere, altri mi guardano intimoriti ed iniziano a fare una risata nervosa sotto i baffi, ma l'esperienza più strana l'ho avuta ieri quando una ragazza appena uscita dal bagno vedendomi ha lanciato un urlo terrorizzata ed è corsa via.
Non avere gli occhi a mandorla ma i capelli chiari e gli occhi verdi è strano: sono esotica e spicco come un puntino bianco tra mille neri.
Non osate mai dire ad un cinese che per voi sono tutti uguali, perché anche noi occidentali per loro siamo praticamente identici, ma speciali.